Assunta
(venerdì 24 maggio 2013)
Categoria: Insoddisfazione
A PROPOSITO DI SANITA'
09:59 DEL 24-05-2013Una volta la sanità italiana era fra le migliori, ora purtroppo per colpa (come al solito) per la politica, non è più così. Gli ospedali sono diventati delle aziende e i medici per lo più, pagati a profitto, questa è pura follia, razionale scentifica ed edica, si mette in condizioni il medico di fare più prestazioni per guadagnare di più, e magari i meno onesti inventare delle malattie e cure, e magari con interventi chirurgici inutili. L'obbiettivo non è più la salute, ma il fatturato, questa vergogna, andrebbe abolita, perchè abolendo e rendendo gratuita la sanità a tutti quelli che sono sul territorio italiano, si ricaverebbero trenta miliardi circa da rinvestire sulla sanità ogni anno.
Questa considerazione l'ha fatta e firmata GINO STRADA.
PILLOLINA DEL VENERDI': L'ignoranza e la presunzione viaggiano sempre nello stesso scompartimento, la saggezza e l'umiltà anche, ma per fortuna su un'altro treno.
PASTIGLIA RIFLESSIVA: La vera eleganza, è rimanere indifferenti in presenza di persone che valgono poco!
Buona giornata a tutti, quì FINALMENTE piove, ne avevamo veramente bisogno!!!!!!!!!
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Betta
(venerdì 24 maggio 2013)
Buona serata a te, cara Assunta e buona serata a tutti gli amici esternandi!
Sono d'accordo con la lettera di Gino Strada. La sanità pubblica no è un'azienda e il suo scopo non è generare profitti, non è l'inseguimento del "fatturato", ma "generare salute", curare le persone.
Sono d'accordo con la lotta agli sprechi (dove si può e si deve sempre migliorare), ma se avete notato con la scusa che "una siringa a Reggio Calabria costa quattro volte quel che costa in Lombardia" si chiudono interi ospedali ospedali per contenere la spesa sanitaria (e le siringhe continuano a costare come prima, così come le ruberie, dove ci sono, restano intatte!).
Per non parlare di ospedali e reparti d'eccellenza che vanno a scatafascio non per colpa dei medici ma dei manager. E quando ci sono di mezzo gli imprenditori privati (pensate al San Raffaele di don Verzè o alla Santa Rita di Milano dove eseguivano interventi inutili pur di farsi rimborsare dal sistema sanitario) è anche peggio.
Loro preferiscono chiudere un reparto o un ospedale piuttosto che tagliare qualche cacciabombardiere F-35 o rinunciare all'ennesima grande opera inutile o all'Expo del 2015 che farà la stessa fine del G8 della Maddalena (che poi si fece all'Aquila raddoppiando gli sprechi).
Forse ci vogliono traghettare un passo alla volta dalla nostra gloriosa sanità pubblica al sistema americano dove se sei ricco (ti puoi permettere una buona assicurazione o hai il denaro cash) ti puoi permettere ottime cure, viceversa ti lasciano morire, al massimo vai ad affollare il pronto soccorso.
Consiglio la visione del film "John Q" con Denzel Washington.
Sono d'accordo con la lettera di Gino Strada. La sanità pubblica no è un'azienda e il suo scopo non è generare profitti, non è l'inseguimento del "fatturato", ma "generare salute", curare le persone.
Sono d'accordo con la lotta agli sprechi (dove si può e si deve sempre migliorare), ma se avete notato con la scusa che "una siringa a Reggio Calabria costa quattro volte quel che costa in Lombardia" si chiudono interi ospedali ospedali per contenere la spesa sanitaria (e le siringhe continuano a costare come prima, così come le ruberie, dove ci sono, restano intatte!).
Per non parlare di ospedali e reparti d'eccellenza che vanno a scatafascio non per colpa dei medici ma dei manager. E quando ci sono di mezzo gli imprenditori privati (pensate al San Raffaele di don Verzè o alla Santa Rita di Milano dove eseguivano interventi inutili pur di farsi rimborsare dal sistema sanitario) è anche peggio.
Loro preferiscono chiudere un reparto o un ospedale piuttosto che tagliare qualche cacciabombardiere F-35 o rinunciare all'ennesima grande opera inutile o all'Expo del 2015 che farà la stessa fine del G8 della Maddalena (che poi si fece all'Aquila raddoppiando gli sprechi).
Forse ci vogliono traghettare un passo alla volta dalla nostra gloriosa sanità pubblica al sistema americano dove se sei ricco (ti puoi permettere una buona assicurazione o hai il denaro cash) ti puoi permettere ottime cure, viceversa ti lasciano morire, al massimo vai ad affollare il pronto soccorso.
Consiglio la visione del film "John Q" con Denzel Washington.
Assunta
(sabato 25 maggio 2013)
02:19 del 25-05-2013
Vedi Betta, a proposito della sanità americana, posso raccontarti un episodio. Io come hai capito, avevo una sorellina (Maria Vittoria) Viveva a Losanna (Svizzera) per premio per la promozione del suo bambino, come gli aveva promesso, lo portò a Maiami in America appunto, arrivata però si sentì male, la ricoverarono d'urgenza tac, cancro della pelle, con metastasi al cervello, la operarono sul posto la prima volta andò bene, non prima di averle chiesto se avesse possibilità di pagamento e prima di dimetterla le presentarono il conto, 80 milioni di lire, che mio cognato spedì tramite la vecchia banc Americard. Quando mia sorella andò per saldare il conto disse al medico: scusi e se non avessi potuto pagare? Signora, abbiamo anche l'ospedale dei poveri le fu risposto. Com puoi constatare, se puoi ti curi e se non puoi, fai in tempo a morire, e questo sta avvenendo anche in Italia. In Svizzera, non hanno la sanità come da noi, ma hanno l'obbligo di sottoscrivere una assicurazione proprio per la salute e ti posso assicurare che funziona come un orologio l'ho constatato con la malattia di mia sorella, l'assistenza era un qualche cosa di speciale, l'hanno curata a dovere fino alla sua morte, con un'amore, una gentilezza ed assiduità, senza pari. Quanto avrebbe da imparare il nostro paese!
Vedi Betta, a proposito della sanità americana, posso raccontarti un episodio. Io come hai capito, avevo una sorellina (Maria Vittoria) Viveva a Losanna (Svizzera) per premio per la promozione del suo bambino, come gli aveva promesso, lo portò a Maiami in America appunto, arrivata però si sentì male, la ricoverarono d'urgenza tac, cancro della pelle, con metastasi al cervello, la operarono sul posto la prima volta andò bene, non prima di averle chiesto se avesse possibilità di pagamento e prima di dimetterla le presentarono il conto, 80 milioni di lire, che mio cognato spedì tramite la vecchia banc Americard. Quando mia sorella andò per saldare il conto disse al medico: scusi e se non avessi potuto pagare? Signora, abbiamo anche l'ospedale dei poveri le fu risposto. Com puoi constatare, se puoi ti curi e se non puoi, fai in tempo a morire, e questo sta avvenendo anche in Italia. In Svizzera, non hanno la sanità come da noi, ma hanno l'obbligo di sottoscrivere una assicurazione proprio per la salute e ti posso assicurare che funziona come un orologio l'ho constatato con la malattia di mia sorella, l'assistenza era un qualche cosa di speciale, l'hanno curata a dovere fino alla sua morte, con un'amore, una gentilezza ed assiduità, senza pari. Quanto avrebbe da imparare il nostro paese!
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